UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
stava ai piedi della chiesa nella sua curte: c'erano pure messer Ildebrandino, Baldo, Aginaldo, e tra gli scudieri Aimone. I cavalieri ascoltarono
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strazio del Calvario: molti uffìziali fuggiti, e moltissimi soldati corrotti dall'oro e dalle promesse: incendiato il castello d'Ildebrandino: le cose
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. Oberto e Ildebrandino erano divenuti nemici, come si vide, e i nemici in casa sono peggiori di quelli coll'armi alla mano. Ildebrandino pensava
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i cavalli e i fanti: c'erano Ildebrandino con Oberto, Ugo, Aginaldo, Gisalberto, Baldo. Ildebrandino e Oberto stavano colle macchine da un lato verso
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: - Guardate che colori sono quelli. - Azzurro e bianco. - Colori amici. I pennoncelli d'Ildebrandino. Ma come...? - Tre cavalieri e due paggi da piede
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Ildebrandino, messer Aginaldo, messer Baldo, nè Ildebrandino, nè Aginaldo, nè Baldo, si mossero: si strinsero accanto ad Ugo: e davvero fu ventura che
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d'arme, con investitura per tradizione ed omaggio delli sproni. Messere Ildebrandino, di messere Sichelmo, cavaliero a sprone d'oro con investitura per
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questo punto gli accenti divengono procellosi, - Hai saputo dunque d'Adalberto? di mio padre! - Adalberto è vinto: Oberto è vincitore: Ildebrandino è
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. Dimmi: chi ti diede questa? - e il padre gli toccava la scalfittura del capo. - Oberto, nipote d'Ildebrandino! - Oberto, mi dicono lavori assai bene
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sono? - per sentirsi rispondere: - Sei ancora sul mio petto! - E sul petto di Ugo ella, che nel castello d'Ildebrandino aveva vissuto dei giorni solitari
Accademia della crusca
